La sezione pre-protostorica del Museo Archeologico Provinciale di Potenza accoglie le mostre ”Dal Paleolitico al Neolitico – Evidenze archeologiche in Basilicata”, un’esposizione dei più significativi reperti provenienti dagli scavi nell’area del Bacino di Atella, Contrada Ciscarella, Tuppo dei Sassi e “L’eterno rinnovarsi della vita: i segni e i simboli. Mostra espositiva di reperti provenienti dalle Grotte di Latronico (PZ)”, un’esposizione tematica includente reperti provenienti dalle Grotte di Latronico, collocabili cronologicamente tra il Neolitico e l’età del Bronzo Medio. La mostra si snoda sul filo conduttore della spirale, decorazione “simbolo” e processo di astrazione formale di un approccio e di uno stile di vita peculiari: attraverso l’interpretazione dei quattro elementi della natura (TERRA, ACQUA, FUOCO, ARIA) che accompagnano le attività umane delle comunità preistoriche e protostoriche, si sviluppa la cultura materiale, riflesso di ritualità e concretezza al tempo stesso.
Questo spazio all'ingresso del Museo è destinato all'accoglienza dei visitatori ed all'eventuale organizzazione della visita con gli operatori. Ospita anche esposizioni temporanee d'arte, di fotografia e di opere realizzate da artisti contemporanei. È inoltre possibile consultare o ricevere materiale informativo relativo alle iniziative in corso.
La scomparsa dei dinosauri, circa 65 milioni di anni fa, e il brusco cambiamento ambientale hanno determinato lo sviluppo dei mammiferi, che sono andati ad occupare le nicchie ecologiche lasciate libere dai grandi sauri, e della specie umana. La comparsa dell’uomo sulla terra avviene nell’Era Quaternaria o Antropozoica tra i 4 e i 2 milioni di anni fa con le prime testimonianze nella Gola di Oldowai in Tanzania e nella Valle dell’Omo in Etiopia, sebbene l’inizio e la fine subiscano variazioni sensibili da regione a regione.
La rivoluzione neolitica o neolitizzazione
Questo periodo rappresenta una fase di grandi mutamenti, anche geoclimatici, sintetizzando, con il termine neolitizzazione, il processo di transizione dall’economia di caccia e raccolta a quella produttiva basata sull’agricoltura e sull’allevamento (riproduzione sistematica di piante e animali allo stato selvatico), dalle comunità nomadi o seminomadi a quelle
residenziali con l’edificazione dei primi villaggi.
Comincia anche la sperimentazione di nuove tecniche e di nuovi materiali per la realizzazione di manufatti. La fase del Neolitico “aceramico” vede la fabbricazione di vasi in pietra, successivamente compaiono manufatti in ceramica con decorazione dapprima
impressa e, successivamente, dipinta.
Eneolitico (3.000/2.500 A. C. - 1.800/1.700 A. C.)
Una delle prime specializzazioni artigianali nel lavoro che caratterizza la fine del periodo preistorica e l’inizio di quello protostorico è la metallurgia, consentendo agli artigiani di occupare un posto ben definito all’interno del tessuto sociale.
Il rame, sicuramente uno dei primi metalli impiegati dall’uomo, ha caratterizzato il periodo culturale
dell’Eneolitico, così denominato perché si è inteso sottolineare il permanere di una produzione di strumenti litici accanto alla nuova tecnologia, che
richiede alti livelli di padronanza tecnica per la realizzazione delle leghe, le cui composizioni variano a seconda delle classi di oggetti.
Bronzo (2.000/1.700 – 1.100/1.000)
La più grande innovazione sta nello sviluppo della lavorazione del bronzo, una lega di rame e stagno, il reperimento del quale ha dato impulso alla creazione
di un’imponente rete di scambi a lunga distanza di materie prime e di beni.
Ferro
Prima età del ferro (1.000 /900 a. C.- 800 a. C.)
Seconda età del ferro (800 a. C.-700/600 a. C.)
La produzione industriale e lo sviluppo della tecnologia del ferro ha un avvio lento e faticoso, perché coincidente con un periodo di crisi e di trasformazione di tutto il Mediterraneo centro orientale e di buona parte dell’Europa.
Il crollo dei grandi imperi (egizio, miceneo, hittita) segna ripercussioni soprattutto di carattere economico
e sociale. Mutano le dinamiche e gli assetti insediativi con un sistema di popolamento per siti concentrati (nucleated settlements’ pattern) superando quello per insediamenti sparsi (dispersed settlements’ pattern) che ha caratterizzato il periodo precedente con una rete di distribuzione capillare di
piccoli siti sul territorio in prossimità di luoghi difesi naturalmente o in aree non protette.