Il movimento dei Greci in Occidente è frutto di un lungo periodo di rapporti commerciali tra l’area egeo-anatolica e l’Italia meridionale, contatti già intensi intorno alla metà del II millennio (1400-1200 a.C.): i navigatori micenei fondarono in quel periodo degli empori commerciali. Più tardi, nell’VIII secolo, la colonizzazione dipende da situazioni critiche dal punto di vista politico, economico e sociale delle comunità di partenza: l’aumento demografico e la conseguente insufficienza di suolo agricolo, carestie e lotte fra fazioni opposte risolte mediante l’allontanamento di cittadini considerati pericolosi, indussero le popolazioni greche a fondare delle colonie in Sicilia e in Italia meridionale. In Basilicata sono due le aree interessate dalla colonizzazione greca: Metaponto e la Siritide. La colonia metapontina, come Sibari, Crotone e Posidonia, è fondata dagli Achei (i Greci provenienti dalla regione dell’Acaia). Secondo le fonti antiche, la fondazione di Metaponto è voluta dai Sibariti, i quali, con l’intento di ostacolare il processo di espansione della vicina colonia spartana Taranto, invitano i loro connazionali a occupare la fertile piana tra i fiumi Bradano e Basento. La nuova città, ubicata in una piana molto fertile, sviluppa tra VI secolo e prima metà del V un impianto urbano su assi ortogonali e un’area sacra urbana in cui sono visibili resti monumentali delle fondazioni di quattro templi: il sacello C dedicato ad Atena (fine VII sec.), il tempio A dedicato ad Hera (VI sec.), il tempio B dedicato ad Apollo (VI sec.) e un tempio ionico eretto nei primi decenni del V secolo a.C., il tempio D. Anche l’agorà è monumentale: ospita, infatti, l’ekklesiasterion, un edificio circolare per pubbliche assemblee edificato alla fine del VII secolo, sulle cui vestigia – la struttura è abbandonata verso la metà del VI secolo – viene poi costruito il teatro. Metaponto comincia ad entrare in crisi nel 433 a.C. con la fondazione di Herakleia: le popolazioni indigene sono sempre più organizzate e aggressive e Metaponto deve pertanto dotarsi di un circuito difensivo ed entrare nella Lega Italiota per fronteggiarle; la lega chiama in suo soccorso il condottiero epirota Pirro ma l’espansionismo romano è ormai capillare e inarrestabile: l’esercito di Roma invade Metaponto, dove edifica il Castrum. Nemmeno l’arrivo di Annibale, che alimenta le speranze di una liberazione, sortisce gli effetti desiderati. La città vive da questo momento in poi un lento declino. Durante la guerra sociale (91-88 a.C.) l’abbandono si fa più evidente, i monumenti vengono distrutti, spogliati e minacciati dalla continua crescita della falda freatica. Nel III sec d.C. una basilica paleocristiana e un impianto termale vengono edificati sul Castrum. Tuttavia, Metaponto ha perso tutto e presto anche il suo nome scompare.
OSCILLA CON DECORAZIONE A STAMPIGLIO
PIEDE DI STATUA FEMMINILE
ANSA DI GRANDE CONTENITORE INCISA
LAMINA IN BRONZO
FIASCHETTA DI PIOMBO
ARULA
PINAX CON FIGURA MASCHILE
FRAMMENTO DI PINAX
STATUETTE FEMMINILI
MASCHERA FEMMINILE CON POLOS
FIGURA FEMMINILE
FIGURA MASCHILE
FANCIULLO A CAVALLO
SIMA LATERALE
SIMA A BALDACCHINO
FRAMMENTI DI GEISON
PARTE DI GOCCIOLATOIO
FRAMMENTI DI SIMA CON DECORAZIONE A OVOLI E TACCHE
FRAMMENTI DI SIMA A OVOLI
FRAMMENTO DI SIMA A OVOLI, GEISON CON DECORAZIONE A RILIEVO
GOCCIOLATOIO A PROTOME LEONINA
ELEMENTO CONICO
INDICATORE DI PRODUZIONE ARTIGIANALE
INDICATORE DI PRODUZIONE ARTIGIANALE
INDICATORE DI PRODUZIONE ARTIGIANALE
NESTORIS A FIGURE ROSSE
BROCCA SUBGEOMETRICA BICROMA
BROCCA SUBGEOMETRICA BICROMA
FIBULA A NAVICELLA IN BRONZO
STAMNOS
BROCCHETTA GLOBULARE
FRAMMENTO DI INTONACO
ELMO IN BRONZO
FIBULA A NAVICELLA IN BRONZO
VASO POPPATOIO A VERNICE NERA
PIATTO ACROMO
PIATTO A VERNICE NERA
ANTEFISSA GORGONICA
ANTEFISSA A TESTA FEMMINILE
ANTEFISSA A PALMETTA
ANTEFISSA CON TESTA FEMMINILE
ELMO IN BRONZO
ARGOS LITHOS
TORSO DI KOUROS
STELE IN CALCARE